Lo affermano gli esperti in risorse idriche per la Settimana Mondiale
dell'Acqua 2012. Notizia da: http://www.nutritionecology.org/it/news/news_dett.php?id=1316
Si tiene in questi giorni, dal 26 al 31 agosto, a Stoccolma, la Settimana
Mondiale dell'Acqua, promossa dal SIWI - Istituto Internazionale sull'Acqua
(Stoccolma).
All'inizio della conferenza e' stato presentato il report del SIWI di
quest'anno, "Feeding a thirsty world: Challenges and opportunities for a
water and food secure world" (Nutrire un mondo assetato: sfide e
opportunita' per ottenere la sicurezza alimentare e idrica). 2500 persone tra
politici, rappresentanti dei vari organi delle Nazioni Unite, associazioni non
governative e ricercatori di 120 diversi paesi partecipano a questa conferenza
per trattare il problema dell'approvigionamento idrico nel mondo.
Un messaggio importante contenuto nel report ed espresso dagli scienziati
che l'hanno presentato, ripreso da giornali, agenzia di stampa e media di tutto
il mondo, afferma che sara' necessario, nei prossimi 40 anni, passare a
un'alimentazione vegetariana o quasi, per evitare una catastrofica scarsita'
d'acqua.
Hanno sottolineato che:
- Il 70% dell'acqua nel mondo è usata per l'agricoltura - ma gran parte
dell'agricoltura è dedicata alla coltivazione di mangimi per animali, non
all'alimentazione umana.
- Una dieta basata sui cibi animali consuma da 5 a 10 volte tanta acqua
rispetto a una basata sui vegetali.
- Oggi, in media, il 20% delle proteine è assunto da prodotti animali ed e'
necessario diminuire drasticamente questo valore, almeno fino al 5%.
- Per poter nutrire tutti, in una situazione di scarsità d'acqua già oggi
drammatica, bisogna spostarsi verso una dieta vegetariana.
Nel report si afferma: "Non ci sara' abbastanza acqua disponibile per
produrre cibo per una popolazione di 9 miliardi di persone prevista per il
2050, se si continueranno a seguire gli attuali trend verso una dieta sul
genere di quella comunemente adottata nei paesi occidentali".
Gia' nel 2004, il direttore esecutivo dello stesso International Water
Institute di Stoccolma, aveva dichiarato: "Gli animali vengono nutriti a
cereali, e anche quelli allevati a pascolo richiedono molta più acqua rispetto
alla produzione diretta di grano per il consumo umano. Ma nei paesi sviluppati,
e in parte in quelli in via di sviluppo, i consumatori richiedono ancora più
carne [...]. Ma sarà quasi impossibile nutrire le future generazioni con una dieta
sul genere di quella che oggi seguiamo in Europa occidentale e nel Nord
America".
Il problema che piu' minaccia le risorse idriche mondiali e' quello del
"Food vs feed", vale a dire della "concorrenza" tra cibo
vegetale per il consumo umano (food) e mangimi per animali (feed): vengono
sottratti terreni fertili per la produzione di mangimi per animali alla
produzione di cibo vegetale per gli esseri umani. La meta' dei cereali e il 90%
della soia sono usati come mangimi per gli animali, e i 2/3 delle terre fertili
e' dedicata all'allevamento di animali.
Questo significa sprecare un'enorme quantita' di risorse, non solo acqua,
ma anche energia, sostanze chimiche, suolo, il cibo stesso, perche' gli animali
necessitano mediamente di essere nutriti con 15 kg di vegetali (appositamente
coltivati) per ogni kg di carne prodotta. Questa trasformazione da cibo
vegetale a cibo animale, estremamente inefficiente, e' dunque la causa di
enormi impatti sull'ambiente e spreco di risorse.
Il mondo e' sempre piu' popolato e un numero sempre crescente di persone
sta passando da una alimentazione tradizionale, basata sul consumo di vegetali,
a una alimentazione che finora solo una piccola percentuale di popolazione ha
seguito: quella dell'ultimo mezzo secolo, nei paesi industrializzati, basata
sul consumo quotidiano di cibi animali, estremamente sbilanciata da un punto di
vista nutrizionale, ed estremamente costosa dal punto di vista ambientale.
Finora questo e' stato possibile solo perche' una piccola parte di persone
si nutriva in modo cos' squilibrato: ma se tutti ora si spostano verso questa
dieta, e il numero di persone nel mondo e' in crescita, e' semplicemente
impossibile continuare una produzione cosi' inefficiente. E l'inefficienza e'
intrinseca nella trasformazione vegetale-animale, non riguarda i metodi di
allevamento o coltivazione (che sono gia' arrivati all'efficienza quasi
massima), perche' gli animali, per loro natura, come accade per noi umani, per
crescere di un kg hanno bisogno di nutrirsi con una quantita' di vegetali molto
piu' alta.
Tutto questo, naturalmente, vale per ogni genere di prodotto animale: che
si tratti di carne (pesce incluso), latte e latticini o uova, il problema e'
sempre lo stesso, perche' riguarda gli allevamenti, di ogni genere, non ha importanza
se prima della macellazione gli animali vengono usati anche per la produzione
di latte o di uova.
La soluzione di tornare, come e' sempre stato nelle storia dell'umanita',
verso un'alimentazione basata sui vegetali, dunque, e' obbligata, ed e' anche
giusta, nel senso piu' completo del termine: e' giusta da un punto di vista
sociale, perche' una piccola parte del mondo non puo' sfruttare le risorse del
90% del pianeta; e' giusta da un punto di vista ecologista, perche' non
possiamo continuare a distruggere il nostro pianeta in questo modo; e' giusta
per la nostra salute, perche' i cibi animali sono quelli che promuovono le
malattie degenerative; e' giusta per gli animali, che sono esseri senzienti e
non macchine, e che vengono confinati e poi uccisi a miliardi.
Fonti:
- John Vidal, Food shortages could force world into vegetarianism, warn
scientists, The Guardian, 26 agosto 2012 http://www.guardian.co.uk/global-development/2012/aug/26/food-shortages-world-vegetarianism
- Report SIWI, Feeding a thirsty world: Challenges and opportunities for a
water and food secure world, 2012 http://www.siwi.org/sa/node.asp?node=52&sa_content_url=%2Fplugins%2FResources%2Fresource.asp&id=318
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