Il
lievito di birra è stato utilizzato fin dall’antichità per il benessere e la
bellezza. E’ un fungo che vive sulle materie zuccherine come cereali
germogliati o melassa. La temperatura tra 0°C e 5°C produce lievito basso, quella
tra 15°C e 20°C produce lievito alto. Il lievito basso è destinato all’essicazione
e trasformato in fiocchi o scaglie o compresse. Il lievito alto invece viene
usato per la lievitazione del pane. Il lievito trasformato in scaglie non può
fermentare ma conserva le proprietà nutrizionali. Il lievito in scaglie è ricco
di proteine fornite dagli aminoacidi essenziali, vitamine (in particolare la B)
e minerali. L’utilizzo del lievito in fiocchi ha un effetto benefico sulla
flora batterica intestinale, sui capelli, sulla pelle e sulle unghie. Inoltre
integrare l’alimentazione con il lievito di birra migliora l’utilizzo cellulare
del glucosio, facilitando l’azione dell’insulina. Si riduce anche il
colesterolo. Come per ogni cosa, non bisogna abusarne e deve fare attenzione
soprattutto chi soffre di allergie ai lieviti
e di candidosi. Per chi non ha problemi, un giusto dosaggio è un
cucchiaio aggiunto ai cibi 3 o 4 volte la settimana. Ricordate che il lievito
di birra va aggiunto ai cibi solo prima di servire e sempre su alimenti non
troppo caldi, inoltre, aggiunto ai carboidrati ne facilita la digestione. Pertanto è consigliato, in sostituzione del
parmigiano, sulle paste e sui risotti, ma il massimo del gusto (a mio parere)
lo si raggiunge quando condite le insalate crude, insieme a olio, aceto di mele balsamico,
poco sale rosa e un pizzico di senape.
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